Ieri sera, sistemando scatoloni in soffitta, ho trovato un mio vecchio poster. La foto di Matin Luther King, che campeggia sul suo famoso discorso "I have a dream" (lo trovate QUI). L'ho messo via come tante altre cose, ma non ho potuto fare a meno di pensare a quanto il mondo sia o non sia cambiato in questi ultimi 45 anni. E, cosi' per gioco, ho provato a riscrivere io quali sono i miei sogni, oggi, nel 2008. E sono rimasto perplesso, vedendo quanti sogni e quante speranze abitano il mio cuore, e quanto poco faccio ogni giorno per migliorare effettivamente le cose.

Io ho un sogno.
Sogno che le parole spese ogni giorno su quanto il mondo potrebbe essere migliore possano finalmente diventare una realta' ed un impegno piu' che una scusa ed un promessa elettorale.
Sogno un paese in cui la maggioranza non leggittima l'illegalita' consegnado il governo del paese a persone dalla dubbia moralita' e dal passato oscuro.
Sogno un paese in cui con la Mafia si combatte, ma si combatte davvero, invece di leggittimarla, negarla e finire a conviverci come fosse una componente piu' che espressione patologica della societa'. Ogni tipo di Mafia, da quella con lupara e doppiopetto gessato a quella con valigietta, titoli azionari e ipocrite serate di beneficenza.
Sogno un mondo in cui i giornali, le tv, e le riviste siano liberi da bugie e approssimazioni. Liberi da armi di distrazione di massa.
Sogno un mondo in cui la verita' e' vera, la falsita' falsa, e si puo' distinguere fra esse.
Forse sogno un mondo senza tv, ma so che questo e' chiedere troppo.
Sogno un mondo in cui la gente ascolti e legga di piu', invece di parlare ed opinare senza cognizione di causa.
Sogno un mondo senza reality show, senza contenitori di costume vuoti e svuotanti, od almeno un mondo in cui e' ancora netta la distinzione fra intrattenimento e impegno.
Forse sogno un mondo con maggiore responsabilita' civile e personale.
Sogno un mondo in cui tutti conosco il concetto di sostenibilita', di limiti della crescita, di anelli ed effetti di retroazione, di ecologia. Un mondo in cui nelle scuole accanto al passato e alla memoria si insegni il presente e si traccino i passi per percorrere un futuro non schizofrenico come quello al quale ci stiamo avviando.
Sogno un mondo in cui piu' che parlare della fame del mondo si faccia qualcosa per sanarla. Ed in cui piu' che fare collette dalla dubbia destinazione, ci si adopera per combattere il male in profondita', nelle radici. Un mondo in cui i legami fra sovrapopolazione, deforestazione ed indigenza sono seriamente trattati e spiegati al pubblico.
Sogno un mondo senza razzismi mediatici, senza caccia allo straniero. Forse sogno un paese che invece che crogiolarsi nelle sue paure ataviche capisca che il pesce marcisce dalla testa, e che il reale problema dell'Italia non e' l'aggressivita' dei Rom, o l'invasione clandestina, ma le mancanze della politica nella gestione dell'immigrazione.
Sogno un mondo in cui le parole "fascista" e "comunisti" siano definitivamente relegate ai libri di storia, per far si' che ideologie morte e ormai svuotate di significato siano ancora portatrici di violenza e divisione.
Sogno un mondo in cui sui giornali invece di dibattiti sul mangiare o meno cavallette e formiche ci siano analisi concrete e profonde della situazione economica dell'Italia e del mondo, e della decadenza media in cui sta sprofondando il nostro paese.
Sogno un mondo semplice, forse ingenuo, in cui le parole sono seguite dai fatti. Da parte di tutti. Perche' le cose possono cambiare, ma solo se si fanno tutti insieme, nel nostro piccolo.
Ma sopratutto, sogno un mondo in cui io per primo inizi finalmente a combattere per renderlo un posto migliore, lasciando da parte giustificazioni comode e accoglienti.
Perche' ognuno di noi e' responsabile dei proprio sogni e della loro realizzazione.

Forse sono solo un illuso, ma credo che un mondo cosi' sia possibile.
Prendiamo in mano il nostro futuro, ma facciamolo davvero.

Q

Manituana

54

Oltretorrente

Il re di Girgenti

Antracite

Noi saremo tutto

L'angelo della storia

La banda Bellini

Stella del mattino

Sappiano le mie parole di sangue

lezioni di tenebra

Cibo

I viaggi di Mel

Gomorra

Black Flag

Nelle mani giuste

Il signor Figlio

L'uomo che volle essere Perón

L'atlante criminale

I sentieri del cielo

Una storia romantica

La presa di Macallè

L'ottava vibrazione

Cristiani di Allah

Tina, Puerto Escondido

In ogni caso nessun rimorso

Oltretorrente

Dies irae

Hitler

Nelle mani giuste


e molti altri...


In una parola?

NEW ITALIAN EPIC



McGill University di Montréal nel marzo 2008: convegno sulla letteratura italiana, si sentono le parole New-Italian-Epic


Middlebury College di Middlebury: si risentono le tre parole, il concetto prende forma. qui


Massachusetts Institute of Technology (MIT) Cambdrige: Il concetto è chiaro. qui


Ma che cos'è la New Italian Epic?

"Wu ming 1" del collettivo "wu ming" dopo i convegni negli stati uniti, che possono essere considerati il risultato di un riassunto di intuizioni, impressioni, confronti con altri autori coinvolti. Successivamente ha raccolto imprssioni sui convegni, dibattuto ed è arrivato a scrivere il seguente saggio.

Wu ming 1 cerca, nel saggio, di dare delle caratteristiche di questo atipico movimento:


1. Don't keep it cool-and-dry . New Italian Epic è sorto dopo il lavoro sui "generi", è nato dalla loro forzatura, ma non vale a descriverlo il vecchio termine "contaminazione". Nel NIE Si può essere seri e al tempo stesso leggiadri, si può essere seri e ridere. L'importante è recuperare un'etica del narrare dopo anni di gioco forzoso. L'importante è riacquistare fiducia nella parola e nella possibilità di "riattivarla", ricaricarla di significato dopo il logorìo di tòpoi e clichés. Un esempio:
Nelle Postille al Nome della Rosa, Umberto Eco diede una definizione del postmodernismo divenuta celeberrima. paragonò l'autore postmoderno a un amante che vorrebbe dire all'amata: "Ti amo disperatamente", ma sa di non poterlo dire perché è una frase da romanzo rosa, da libro di Liala, e allora enuncia: "Come direbbe Liala, ti amo
disperatamente."
Negli anni successivi, l'abuso di quest'atteggiamento portò a una stagflazione della parola e a una sovrabbondanza di "meta-fiction": raccontare del proprio raccontare per non dover raccontare d'altro. La NIE ci dà una via di uscita:
sostituire la premessa e spostare l'accento su quel che importa davvero: "Nonostante Liala, ti amo disperatamente". Il cliché è evocato e subito messo da parte, la dichiarazione d'amore inizia a ricaricarsi di senso.


2- "Sguardo obliquo", azzardo del punto di vista. quasi tutti i libri del NIE hanno storie vaste, a volte note, raccontate da un punto di vista particolare, come accade in "Manituana" dove la rivolta dei coloni americani è raccontata dal punto di vista degli indiani, o nel "Ciclo Del Metallo" di Evangelisti. In altric asi troviamo decine e decine di personaggi che si passano la narrazione continuamente tramite il discorso diretto.

"lo spostamento del punto di vista rende l'epica
"eccentrica", in senso letterale. A volte basta mezzo passo, a volte si
percorrono anni-luce. L'eroe epico, quando c'è, non è al centro di tutto ma
influisce sull'azione in modo sghembo. Quando non c'è, la sua funzione viene
svolta dalla moltitudine, da cose e luoghi, dal contesto e dal tempo"

3. Complessità narrativa, attitudine popular. Il New Italian Epic è complesso e popolare al tempo stesso, o almeno è alla ricerca di tale connubio. Queste narrazioni richiedono un notevole lavoro cognitivo da parte del lettore, eppure in molti casi hanno successo di pubblico e vendite.
Questo per due ragioni principali:
  1. Il primo è che il pubblico è più intelligente di quanto siano disposti a
    riconoscere, da una parte, un'industria editoriale che per sua natura tende ad
    abbassare e "livellare" la proposta e, dall'altra, gli intellettuali che demonizzano
    la popular culture
  2. la complessità narrativa non è ricercata a scapito della
    leggibilità. La fatica del lettore è ricompensata con modi soddisfacenti di
    risolvere problemi narratologici e scaricare la tensione. Da parte dell'autore c'è
    spesso il tentativo di usare in modo creativo e non meccanico gli stratagemmi
    narrativi della genre fiction: anticipazioni, agnizioni, colpi di scena, deus ex
    machina, McGuffin (televisore attraverso il cui punto di vista è narrato "54"), diversivi ("red herrings"), finali di capitolo sospesi ("cliffhangers") etc.


4. Storie alternative, ucronie potenziali. L'ucronia ("non-tempo") è un sottogenere nato nella fantascienza, evoluzione dei romanzi su macchine del tempo e paradossi temporali. Nel corso degli anni l'ucronia ha oltrepassato i
confini della "paraletteratura", e vi hanno fatto ricorso scrittori non "di genere". L'ucronia parte spesso dalla domanda "cosa sarebbe successo se..." e nascono mondi in cui i nazisti hanno vinto la guerra, ad esempio. In realtà questa accezione è utilizzata più in Francia e Italia, in inglese ha più il significato di tempo non determinato, storie in cui non è chiara o tenuta nascosta l'epoca, come "il signore degli anelli" o "Havana Glam" o "Il signor figlio". Per essere più precisi le opere della NIE non si basano solo su una biforcazione del tempo ma riflettono sulla possibilità reale della stessa. Inoltre in alcuni casi l'ucronia è solo potenziale, nel senso che anche se si raccontano storie note il lettore ha sempre una senzazione di ucronia.


5. Sovversione "nascosta" di linguaggio e stile. Molti di questi libri nascondono anche esperimenti stilistico-linguisti, esperimenti che non si notano con una lettura veloce ma che soo più profodi e scovarli richiede una lettura lenta e attenta. Un esempio è la scarsità di verbi nelle scene di combattimento di "Q", conferendo alle scene maggior confusione e velocità, altri esempi sono in "Romanzo criminale" e "Hitler".


6. Oggetti narrativi non identificati. "Negli ultimi quindici anni molti autori italiani hanno scritto libri che non possono essere etichettati o incasellati in alcun modo, perché contengono quasi tutto. Come dicevo sopra (cfr. il punto 1), "contaminazione" è un termine inadatto a descrivere queste opere. Non è soltanto un'ibridazione "endo-letteraria", entro i generi della letteratura, bensì l'utilizzo di qualunque cosa possa servire allo scopo. E non è nemmeno un semplice proseguire la tradizione della "letteratura di non-fiction", opere come Se questo è un uomo o Cristo si è fermato a Eboli. Quei libri non erano "mostri", non erano prodotti di un'aberrazione."

Insomma è difficile definirli. E' il caso di "Sappiano le mie parole di sangue" di Babsi Jones (2007), nella definizione dell'autrice un "quasiromanzo". Si svolge in Kosovo dal 1999 in poi, con alcune puntate all'indietro,
nel Medioevo e su altri piani temporali. E' un'opera all'incrocio tra divulgazione storica, romanzo agit-prop e prosa poetica di controinformazione, con innumerevoli citazioni e allusioni ad Amleto. Il tema è la pulizia etnica nei
Balcani, non da parte dei Serbi, ma contro di loro.

Il caso di "Ascie di guerra", Il caso di Gomorra.


7. Comunità e transmedialità. Ogni libro del New Italian Epic è potenzialmente avvolto narrazioni "laterali": racconti scritti da lettori (fan fiction), fumetti, disegni e illustrazioni, canzoni, siti web, addirittura giochi in rete o da tavolo ispirati ai libri, giochi di ruolo coi personaggi dei libri e altri contributi "dal basso" . Questa letteratura tende - a volte in modo implicito, altre volte dichiaratamente - alla transmedialità, a esorbitare dai contorni del libro per proseguire il viaggio in altre forme, grazie a comunità di persone che interagiscono e creano insieme. Gli scrittori
incoraggiano queste "riappropriazioni", e spesso vi partecipano in prima persona. Talvolta i progetti sono pensati direttamente come transmediali, superano già i contorni del libro, proseguono in rete, come per "Manituana",
o escono abbinati a cd con colonna sonora come i "Cristiani di Allah".

Wu ming 1 chiude il suo saggio con:


"Accade in Italia, non a caso. Paese delle mille emergenze, poco interessato
al futuro, già oltre l'orlo di catastrofi indiscusse (nel senso che non se ne
discute). Paese campione di polvere sotto il tappeto e liquami alle caviglie,
Bengodi degli stakeholder descritti da Saviano.
Confusamente, brancaleonescamente, il New Italian Epic si è formato e
adesso si trasforma sotto i nostri occhi, mentre immagina, racconta, propone.
Ed è instabile, oscillante, reazione ancora in corso. Un giorno lo supereremo,
qualcuno magari lo rinnegherà, ma adesso dobbiamo starci dentro, perché c'è
molto lavoro da fare: spingere ogni tendenza al suo sviluppo, accompagnare
ogni potenza all'atto, continuare a dividere ciò che è unito, continuare a unire
ciò che è diviso.


Stiamo costruendo il futuro anteriore -
quando, sicuri di aver fatto il possibile,
potremo dire che
ne sarà valsa la pena
e passeremo oltre.
Dono. Compassione. Autocontrollo.
Shantih shantih shantih"

Per chi volesse sperne di più: www.wumingfoundation.com



Il 26 Marzo, alle 19.30 si e' spento




Pedro Antonio Marín,
a.k.a.
Manuel Marulanda Vélez
a.k.a.
Tirofijo

comandante delle FARC



per "cause naturali" durante un bombardamento delle Forze Armate Colombiane.

Ci sentiamo di esprimere le nostre condoglianze a tutte le canaglie, gli assassini, e i rapitori che in questo frangente si vedono sprovvisti del loro maggiore esponente e lider.

La mia unica paura e' che l'inferno non sia sufficiente per te, figlio di puttana.

Salve, l'altro giorno mi sono ritrovato a vedere "anno zero". Lo so che dovrei smetterla ma ci ricasco ogni tanto...

Insomma Il tema era: i rifiuti e l'emergenza a Napoli. Ne hanno discusso in studio Antonio Di Pietro, dell’Italia dei valori, Alessandra Mussolini, del Popolo della libertà, il direttore di Panorama Maurizio Belpietro e il cantante Antonello Venditti; Monica Frassoni, europarlamentare dei Verdi, in collegamento da Bruxelles. Con l'opinone di Marco Travaglio.

Tutti gli ospiti tra "accuse di partito" e il continuo scaricare le colpe sull'altra fazione convenivano che oltre alla raccolta differenziata, che però giudicano una soluzione a lungo termine, c'è assoluto bisogno di un inceneritore, pardon un termovalorizzatore!

Il Termovalorizzatore ma come io ho cercato termovalortizzatore e mi ritrovo nella voce "inceneritori"? Già forse non tutti sanno che sono la stessa cosa... Stupiti eh?

Ma perche li chiamano termovalorizzatori, forse per alimentare la leggenda che vuole questi oggetti come convenienti, che fanno scomparire la munnezza e fa apparire l'elettricità, una macchina magica insomma. Gli esperti si contraddicono su questo punto ma qualcosa appare comunque chiaro:

nel '800 Antoine Lavoisier scoprì che:

"in una reazione chimica, la massa dei reagenti è esattamente uguale alla massa dei prodotti"


proviamo ad applicarlo agli inceneritori... vi lascio ancora un attimo... eh già! se buttate dentro un tonnellata di roba, ne avrete una tonnelata, più agenti chimici per stimolare la combustione, in uscita...
questi cosi sono geniali.... abbiamo dell'immondizia in giro e quindi che facciamo? la facciamo mangiare un pò per uno, che non fa male a nessuno...
già, non fa male...

su questo gli esperti sembrano d'accordo:

Mortalità per linfomi non Hodgkin nei pressi di un inceneritore

L'impatto ambientale dei processi di incenerimento dei rifiuti

Studio del Laboratorio Chimico Ambientale, Istituto Tumori di Genova, Italia Nostra


VIVERE PRESSO UN CENTRALE AUMENTA LA PROBABILITA' DI AMMALARSI I risultati di uno studio epidemiologico effettuato da ricercatori italiani a La Spezia

VIVERE PRESSO UN INCENERITORE AUMENTA LA PROBABILITA' DI CONTRARRE UN CANCRO I risultati di uno studio epidemiologico effettuato da ricercatori dell'Università di Besancon (Francia).

Gli inceneritori immettono nell'atmosfera sostanze altamente tossiche che prima o poi ricadranno sulle nostre teste, poi non lamentiamoci della mozzarella o del fatto che il mondo non vuole più prodotti campani.

vi lascio con un'intervista a Stefano Montanari:

http://www.youtube.com/watch?v=iKRNIBaS-gM

Solo un paio di note:

Perchè nessuno in quel dibattito, anno zero, ha parlato degli effetti ecologici e sulla salute umane di questi inceneritori? Neanche una rappresentante dei verdi... neanche Travaglio che pure in altre occasioni lo aveva fatto...


Nessuno ha parlato di un nuovo decreto, che impone il segreto di stato su le politiche ambientali:
http://www.parlamento.it/leggi/deleghe/06152dl.htm

Nessuno ha parlato della tendenza al ritorno delle centrali a carbone... Il metodo più economico di produrre energia ma anche uno di quelli più inquinanti.. E sapete che succede se decidono di aprire una centrale a carbone o un termovalorizzatore vicino a casa vostra... che nessuno ve lo dirà, se non rischiando il carcere, in quanto è coperto dal segreto di stato...

Scusate ma un ultimo appunto fatemelo fare ai napoletani che protestano per le nuove discariche, quando la camorra riemopiva le vostre discariche o i vostri campi di m***a:

"Sullo smaltimento dei rifiuti in Campania ci guadagnano le imprese del nord-est. Come ha dimostrato l'operazione Houdini del 2004, il costo di mercato per smaltire correttamente i rifiuti tossici imponeva prezzi che andavano dai 21 centesimi a 62 centesimi al chilo. I clan fornivano lo stesso servizio a 9 o 10 centesimi al chilo. I clan di camorra sono riusciti a garantire che 800 tonnellate di terre contaminate da idrocarburi, proprietà di un'azienda chimica, fossero trattate al prezzo di 25 centesimi al chilo, trasporto compreso. Un risparmio dell'80% sui prezzi ordinari. Se i rifiuti illegali gestiti dai clan fossero accorpati diverrebbero una montagna di 14.600 metri con una base di tre ettari, sarebbe la più grande montagna esistente ma sulla terra. Persino alla Moby Prince, il traghetto che prese fuoco e che nessuno voleva smaltire, i clan non hanno detto di no. "

Roberto Saviano




I napoletani non protestavano? No, non protestavano, perche la camorra è buona, ci dà lavoro, ci fa ritrovare la macchina se ce la rubano, tiene buoni gli zingari...



Q.




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My lady may I have this dance
Forgive a knight who knows no shame
My lady may I have this dance
And lady may I have your name
You danced upon a soldiers arm
And I felt the blade of love so keen
And when you smiled you did me harm
And I was drawn to you, my queen
Now these boots may take me where they will
Though they may never shine like his
There is no knight I would not kill
To have my ladys hand to kiss
Yes and they did take me through the hall
To leave me not one breath from you
And they fell silent one and all
And you could see my heart was true



Then I did lead you from the hall
And we did ride upon the hill
Away beyond the city wall
And sure you are my lady still
A night in summer long ago
The stars were falling from the sky
And still, my heart, I have to know
Why do you love me, lady, why?

La traduzione:

Mia signora, posso avere questo ballo?
Perdona un cavaliere che non conosce la vergogna
Mia signora, posso avere questo ballo?
E mia signora, posso sapere il tuo nome?
Quando tu hai ballato al braccio di un soldato
e io ho sentito la lama dell'amore così intensamente
E quando tu hai sorriso mi ha fatto male
E io sono affogato in te, mia regina
Ora, questi stivali possono portarmi dove vogliono
ma non potranno mai splendere come quelli del soldato
Pero', non ci sono cavalieri che non proverei a uccidere
per avere la mano della mia signora da baciare
Sì, e [quelle mani] mi portarono nel salone
per lasciarmi lontano non piu' di un respiro da te
E uno dopo l'altro tutti tacquero
E tu hai potuto vedere che il mio cuore era sincero
Poi, io t'ho condotta via dal salone
e abbiamo cavalcato fino alla collina
molto oltre le mura della città
E sicuramente tu sei ancora la mia signora
da una notte d'estate tanto tempo fa
Le stelle cadevano nel cielo
E ancora nel mio cuore io devo sapere
perchè mi ami, mia signora, perchè?


L'Irlanda e' una di quelle terre che ti entra nel cuore per non lasciarlo piu'... Parti senza un perche', senza una meta e senza un compagno alla scoperta di una terra lontana, una terra di pioggia e di leggende. Parti credendo di sapere cosa ti aspetta, perche' l'Irlanda credi di conoscerla da film e canzoni, da libri e poesie.
Poi tutto e' diverso.
E cosi' scoprendo una terra incredibile, non puoi fare a meno di scoprire una nuova parte di te stesso. Perche' pochi posti al mondo hanno la capacita' evocativa della terra di Blake, Wilde, Collins e Kennedy. La luce particolare quando subito dopo la pioggia esce il sole, il verde dei prati a ridosso delle montagne, il tepore della musica, il calore della gente e il dolce-amaro della Guinness danno ad ogni minuto un nuovo sapore, e ti spingono a chiederti chi sei e dove stai andando. E sopratutto, se in cuore tuo ti senti davvero un essere libero e cosa saresti disposto a rischiare per affermare la tua liberta'.


Stay tuned!



Visto che va di moda pubblicare canzoni, ecco il mio contributo... Bello pensare ad un istante d'amore come la carezza di un'onda sulla pelle... E se pensate che sono una "fighetta", affari vostri....


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Il testo :

En el mar más profundo me guardo el sentimiento
Y si el amor nos ata, lo esparciré en silencio
Haré que la ternura te llegue entre las olas
Y que el rocío del alba jamás te encuentre a solas
Que la espuma te arrulle dormido entre mis brazos
Y ser como la espuma besándote los labios y

Océanos en calma se harán en noches largas
Mar cálido, mar bravo, mar nuestro, mar salado
Mareas en movimiento que en el peor momento
Nos funda en un abrazo y sea el final del cuento
Que no hay amor perfecto sin ti, y que así

No habrá nadie que te quiera más que yo
Dentro y fuera de esta tierra, como yo
Puede ser que no lo veas, o tal vez que no lo creas
Bien lo sabe Dios, que en el mundo del amor
No habrá nadie que te quiera más que yo

En el mar más profundo inventaré mil sueños
Que caigan lentamente como del mismo cielo
En tus ojos cariño cerrados o despiertos
Y en medio de los años haré que sean eternos
Haré de mi un refugio cuando el dolor te duela
Porque en lo más hermoso también se tienen penas y

Océanos en calma se harán en noches largas...
No habrá nadie que te quiera más que yo...

La traduzione :

Nel mare piu' profondo, conservo il sentimento
e se l'amore ci leghera', io sapro' spargerlo in silenzio
faro' in modo che la tenerezza ti arrivi in mezzo alle onde
e che la rugiada all'alba non ti trovi mai da sola,
che la schiuma del mare ti culli addormentata fra le mie braccia
e poi saro' come il vento che ti bacia le labbra

Ed Oceani in calma si trasformeranno in lunghe notti
mare caldo, mare in tempesta, il nostro mare, un mare salato,
maree in movimento che nel peggiore dei momenti
ci fondano in un abbraccio chee sia la fine del racconto
che dice che non c'e' amore perfetto senza di te,
e cosi'...

non ci sara' nessuno che sappia amarti come me
dentro o fuori da questa Terra, come me,
forse non lo vedi, forse non lo capisci,
ma comunque Dio lo sa, che nel mondo dell'Amore
non ci sara' nessuno che sappia amarti piu' di me

Nel mare piu' profondo invenetro' mille sogni
che cadranno lentamente come dallo stesso cielo
nei tuoi occhi, amore, che siano aperti o chiusi,
e in mezzo a questi anni, io faro' in modo che siano eterni
Faro' di me un rifugio quando il dolore ti colpira' facendoti male,
perche' anche in mezzo alla bellezza si hanno dolori

Ed Oceani in calma si trasformeranno in lunghe notti
mare caldo, mare in tempesta, il nostro mare, un mare salato,
maree in movimento che nel peggiore dei momenti
ci fondano in un abbraccio chee sia la fine del racconto
che dice che non c'e' amore perfetto senza di te,
e cosi'...

non ci sara' nessuno che sappia amarti come me
dentro o fuori da questa Terra, come me,
forse non lo vedi, forse non lo capisci,
ma comunque Dio lo sa, che nel mondo dell'Amore
non ci sara' nessuno che sappia amarti piu' di me

Stay Tuned!



ecco una canzone per voi:


Get Music Tracks!Create A Playlist!

Il testo:

All my bags are packed
Im ready to go
Im standin here outside your door
I hate to wake you up to say goodbye
But the dawn is breakin
Its early morn
The taxis waitin
Hes blowin his horn
Already Im so lonesome
I could die

So kiss me and smile for me
Tell me that youll wait for me
Hold me like youll never let me go
cause Im leavin on a jet plane
Dont know when Ill be back again
Oh babe, I hate to go


Theres so many times Ive let you down
So many times Ive played around
I tell you now, they dont mean a thing
Evry place I go, Ill think of you
Evry song I sing, Ill sing for you
When I come back, Ill bring your wedding ring

So kiss me and smile for me
Tell me that youll wait for me
Hold me like youll never let me go
cause Im leavin on a jet plane
Dont know when Ill be back again
Oh babe, I hate to go

Now the time has come to leave you
One more time
Let me kiss you
Then close your eyes
Ill be on my way
Dream about the days to come
When I wont have to leave alone
About the times, I wont have to say

Oh, kiss me and smile for me
Tell me that youll wait for me
Hold me like youll never let me go
cause Im leavin on a jet plane
Dont know when Ill be back again
Oh babe, I hate to go

But, Im leavin on a jet plane
Dont know when Ill be back again
Oh babe, I hate to go


Words and music by john denver



Come penso alcuni di voi avranno notato, abbiamo posizionato nella pagina del nostro blog un insieme di annunci Google Adsense. Ora, in mezzo ai contenuti pertinenti (?!?) al nostro sito, e' stato pubblicato un annuncio riguardante un caso alquanto strano : un privato chiede informazioni riguardanti un leopardo che dichiara di aver smarrito in italia.
Avete capito benissimo.
Un leopardo.
Dopo lo stupore iniziale (un leopardo!??! :S ) e l'ilarita' immediatamente successiva (un leopardo !!!! HAHAHAHA) ci siamo posti, angosciati dal destino della dispettosa bestiola domestica, sulle tracce del felino fuggente e del suo affettuoso e premuroso proprietario, sbarcando sulle tormentate e grottesche spiagge del blog hopersoleo.wordpress.com.
La storia e' totalmente assurda nella sua semplicita': il tizio afferma di aver trovato un cucciolo di leopardo dopo il passaggio di un circo nella sua citta' e di averlo adottato, tenendolo libero in casa ed in giardino. Purtroppo, e nonostante l'attenzione che afferma di aver dedicato nella sua cura (cazzo comunque ce ne vorrebbe davvero tanta di attenzione per perdere un leopardo adulto!) Leo e' scappato, scavalcando il cancelletto del vicino. Da allora, le segnalazioni di avvistamento si sono andate a sommare, andando dalla Sicilia alla Sardegna (mio dio, un leopardo sul traghetto!) e i volantini riguardanti Leo si sono moltiplicati nelle varie citta' sbancando anche all'universita' La Sapienza di Roma (!).
Ora, quella che potreva sembrare a prima analisi una burla bella e buona, e pure tagliosa, ha assunto connotazioni inquietanti se si parte dal presupposto che il proprietario sta conducendo una nutrita campagna di annunci su web, che hanno un costo probabilmente non trascurabile. La domanda e' : Questa storia e' vera(so che sembra inquietante anche solo porsela, ma per un istante ho concesso il beneficio del dubbio al proprietario)? Se non lo e', quale tipo di folle spenderebbe dei soldi per tirare su una bufala del genere? E sopratutto, se non e' folle, perche' lo sta facendo?

Intrigato da queste domande, ho compiuto una piccola ricerca sul web, scoprendo che il nostro caro amante dei felini si e' prodigato in molti dei canali mediatici di internet:

  • hopersoleo.wordpress.com : il blog ufficiale del proprietario, in ciu raccoglie commenti e segnalazioni di avvistamenti...
  • ho perso leo su flickr : una raccolta di foto di leo, che pero' sembra somigliare stranamente piu' ad un ghepardo che ad un leopardo.. mah, si trattera' di una mutazione spontanea dovuta al clima italiano.... oppure il nostro caro propietario si e' sbagliato pubblicando le foto del suo altro cucciolo Gheo... anche qui i commenti sono benaccetti...
  • pagina personale di Leo su facebook : qui con tanto di nome e cognome (Leo Leopardo) e' possibile visitare il profilo del felino, guardare i suoi amici e lasciare ancora annunci di avvistamenti e quanto altro.... Aggiungetelo come amico : e' finalmente arrivata l'occasione per provare l'affidabilita' del test "Che tipo di animale sei?"...
  • pagina personale di Leo su myspace : come poteva mancare myspace? Signori, ci troviamo davanti un felino maculato poliedrico e informaticizzato... siamo in attesa del suo primo singolo "Questo piccolo grande Leo"... anche qui amici, commenti e segnalazioni...
  • il canale youtube dedicato a Leo : qui e' possibile vedere due video riguardanti Leo. Il primo (strappalacrime quanto un documentario di Piero Angela) e' un video appello del proprietario, il secondo (esilarante) e' un avvistamento di Leo in una metropolitana non meglio identificata... Avra' pagato il biglietto, o si sara' adattato alle abitudini locali?... non credo che il controllore abbia comunque verificato le generalita' del nostro gattone... Ad ogni modo, se l'Atac o chi per lei e' in ascolto, il cognome di Leo e' Leopardo... probabilmente dall'anagrafe si potra' risalire alla residenza.... Ma probabilmente e' gia' stata aperta un'inchiesta in Metro....
  • LA MAPPA DEGLI AVVISTAMENTI DI LEO : una piccola cartina di Google Maps con le varie segnalazioni datate degli avvistamenti del felino viaggiatore...
Proprio quest'ultima risorsa e' disponibile su un dominio dedicato (hopersoleo.com) che dimostra lo sforzo economico al quale il proprietario disperato si sta sottoponendo. Ed e' qui che casca l'asino. O il leopardo, che dir si voglia. Come racconta la Wave Factory in questo post, e' stato sufficiente effettuare una piccola ricerca sul dominio in questione per ottenere nome e cognome del distratto proprietario : Xister Srl – Agenzia creativa di Roma.

Come??? Una societa' di Marketing??? ecco che passo dopo passo e orma dopo orma la matassa finalmente inizia a sciogliersi. La Xister Srl e' una societa' che si e' distinta in quella che viene definita "new e unconventional media", ovvero nell'utilizzo di canali e campagne non convenzionali per la promozione di prodotti o servizi. Quella che in gergo viene definita "Guerrilla Marketing" (Ricordate gli scorpioni della Nike a roma?).
Le prove a sostegno di questa tesi sono varie : in primo luogo, il fatto che la campagna sostenuta dal proprietario sia caratterizzata da un'abilita' non comune nell'uso delle risorse internet, e da un sostenuto impegno finanziario, ed in secondo luogo la qualita' di stampa degli annunci sparsi in giro per l'italia fa cadere l'ipotesi massiccia della popolazione nella diffusione degli appelli riguardanti Leo. Ci troviamo cosi' davanti ad una bufala in piena regola, condotta probabilemnte per fini prettamente economici ed ancora ignoti.
La domanda che tutti si fanno e' : cosa cavolo dovranno poi pubblicizzare mediante la ricerca di un leopardo smarrito!? Misteri del marketing pubblicitario... -.-
Quello di cui possiamo essere certi, e' che Leo e' riuscito a catturare l'attenzione del pubblico (addirittura quello di due quotidiani nazionali: il corriere e la repubblica), richiamando visite sul loro sito.
Non mi soffermero' sull'eticita' di questo tipo di iniziative, perche' personalmente ritengo che possiedono un carattere di originalita' che, sebbene non sia ammirabile, certamente e' apprezzabile, nonostante si serva di metodi che considero al limite del raggiro. In tutto questo, l'unica delusione che mi resta riguarda come sempre l'opinione pubblica. In un'ora di ricerche ho letto decine di commenti da parte di varie persone che solidarizzano con Leo, offrendo il proprio aiuto nella diffusione dei volantini e dando la piena impressione di essere caduti nel gioco mediatico. Com'e' possibile che la gente possa davvero dare peso alla segnalazione di smarrimento di un leopardo, che magari si aggira pure indisturbato nelle metropolitane della nostra citta'? Possibile che il grado di alienazione in cui molta gente si trova sia tale da non far loro comprendere dove finisce la realta' e dove inizia il regno dell'assurdo? Misteri dell' "intelligenza" collettiva contemporanea. Ad ogni modo, nell'attesa della prima pagina di Wikipedia dedicata a Leo e del primo Grammy per Leo Leopardo, non dimenticatevi di tenere una bistecca fresca nel frigo, nel caso dovesse passare dalle vostre parti!

Stay tuned!

Asterione


"Sua madre gli aveva detto che era un genio. Da quel giorno lui cercò di entrare in tutte le lampade che trovava."
Antonio Ricci


Salve,
vi voglio racconatre una storia...
C'era una volta un bel ragazzo che con dei suoi amici decide di intraprendere un viaggio. Così una mattina prendono un'autom...ops... una carrozza, ma decapottabile. Dentro la carrozza c'era una scatola magica con all'interno un complesso minuscolo che eseguiva la musica che tu potevi ordinare tramite una strana pergamena rotonda e lucente. Il viaggio proseguiva allegro anche grazie al GRANDE DIVIETO.

Vi starete chiedendo cosa sia il grande divieto... beh è una regola che i maghi creatori della scatola magica hanno dato ai possessori affinche non si rompesse l'armonia del mondo fatato. Vedete cari lettori un uso improprio della scatola magicapuò portare astio tra le persone che la ascoltano. Grazie al GRANDE DIVIETO il viaggio proseguiva allegro, ma a un certo punto uno degli altri ragazzi propose una delle strane pergamene, venne accolta con giubilo, a nessuno conveniva andare contro il GRANDE DIVIETO così nessuno si preoccupava... e invece il ragazzo era cattivo e mise una pergamena dai poteri MAGICI...


Già, qualcuno ha qualche dubbio che sia una fiaba? Non ho chiesto se è una bella fiaba, ma se è una fiaba.
E' semplice fare una fiaba un signore alla fine dell'ottocento ne ha riassunto le caratteristiche principali, Vladimir Propp! Non è molto difficile giungere allo stesso risultato, pensateci bene le fiabe sono tutte uguali in fondo, io ci ho provato e (scopiazzando da Propp) ho ottenuto queste caratteristiche:
  1. Equilibrio iniziale (inizio)
  2. Rottura dell'equilibrio iniziale (movente o complicazione)
  3. Peripezie dell'eroe
  4. Ristabilimento dell'equilibrio (conclusione)

oltre a questo schema io (sempre scopiazzando da Propp) ho identificato delle sequenze principali:

  1. divieto (o ordine): (es. a Cappuccetto Rosso viene proibito di passare per il bosco)
  2. infrazione: (es. Cappuccetto rosso passa per il bosco)
  3. consenso dell'eroe: l'eroe reagisce
  4. partenza dell'eroe
  5. l'eroe messo alla prova: il mentore mette alla prova l'eroe
  6. reazione dell'eroe: risposta positiva dell'eroe
  7. vittoria sull'antagonista: l'antagonista è vinto
  8. riconoscimento dell'eroe

Queste sono una parte delle mie sequenze, ma d'altro canto non tutte le sequenze si possono trovare in tutte le fiabe. Diciamo che queste sequenze rappresentano una fiaba completa. O no?

(nessuno protesterà per il plagio a Propper, perchè lo dico velatamente nel testo che è di quel brav'uomo e non mio lo schema, tenete a mente questa cosa)

Torniamo a parlare di fiabe con una domanda: perchè piacciono a tutti? E' semplice, perchè tutti vorremmo viverle, o no? In fondo vivere nelle fiabe è semplice, sono tutti o buoni o cattivi, non c'è ambiguità, i cattivi sono come i morti sulle strade del sabato sera (sempre gli altri e perdono sempre). E come è possibile tutto questo? Perchè è finzione! Scusate sono stato troppo duro? Cambio risposta: perchè le fiabe sono vere solo in un mondo fantastico. Mondo che non sembra essere il nostro. Mannaggia!

Ma se qualcuno ci racconta una fiaba abbastanza veritiera e omette di dirci che di fiaba si tratta non faticheremmo a credergli, perchè in fondo vogliamo che le fiabe ci siano. Mi sbaglio?Torniamo alla nostra fiaba:


....e mise una pergamena dai poteri MAGICI, una musica strana usci dalla scatola. Tutti i musicanti del mini-complesso si addormentarono tranne uno e l'armonia fu rotta fino a che il nostro eroe non decise di reagire, dopo urli di formule magiche, lotte psicologiche e quant'altro il notro eroe riusci a far interrompere la musica, l'armonia tornò e tutti.... no questa volta non vissero tutti felicie contenti perchè la musica della discordia ancora è qui in questo mondo....
è questa.

Ops ho sbagliato è questa perdonatemi ma non capisco come ho fatto a confendermi.


Ma qualcuno si starà chiedendo ha fatto tutta questa storia per denunciare un plagio?



Ma certamente no, solo che ho notato una strana affinità tra lo schema di Propp e la vita di un certo artista (ecco non sono riuscito ad essere abbastanza misterioso... ho perso i pochi restanti amanti di Allevi cmq...)
Andate a ripassarvi le sequenze delle fiabe...
e intanto vediamo la vita (musicale) di Giovanni:

  1. Al buon Giovanni dei genitori cattivi gli impediscono di suonare il piano che è chiuso in una stanza
  2. Ma all'età di cinque anni Giovanni trova il coraggio e suona il piano
  3. appena tocca il piano Giovanni decide di suonare per sempre
  4. nonostante l'indiscutibile talento il giovane eroe non sfonda subito nel mondo della musica
  5. Una signora nota un giorno Giovanni che suona al piano e gli organizza un incontro clandestino con il grande Muti
  6. Il giovane eroe si traveste da cameriere in una cena di gala a cui partecipa Muti per dargli un suo cd
  7. Il maestro Muti alla fine riceve il cd
  8. Il maestro omaggia il prode giovane presentandolo a tutta la sala e investendolo della carica di Prode.

Lo so cosa state pensando, che messa così sembra quello che non è, vedete come la racconta lui.

si ragazzi abbiamo un personaggio veramente da fiaba, la prova che le fiabe sono reali e sopratutto che Propp aveva ragione perchè si svolgono esattamente così.

Ma perchè non dovrebbe essere vero? Analizziamo punto per punto:

  1. Perchè mai dei genitori musicisti dovrebbero impedire al figlio di suonare?
  2. Lui suonava di nascosto.... A cinque anni! Quali genitori lascerebbero un figlio solo a casa a cinque anni? Perchè se erano a casa un pianoforte si sente, eh?
  3. E va beh, qualsiasi altro bambino avrebbe fatto una risatina, ma lui era Allevi.
  4. Vero questo è vero!
  5. questa storia è strana inizialmente nel suo incontro con Muti la signora che casualmente lo ha sentito suonare e casualmente organizzava la cena della Scala non esisteva, aveva semplicemente fatto il cameriere in un ristorante e servito Muti. Ma si sa come sono le leggende.
  6. Questa parte è stupenda raccontata da lui, sembra un film della Disney dove i topolini, i candelabri parlanti, le zucche volanti, i granchi, le aragoste e i muli aiutano l'eroe. Solo che questa volta i protagonisti sono camerieri e cuochi che si sono trovati un incapace a servire e quindi lavoreranno di più. Leggetela vi prego!
  7. Così pare...
  8. Qualcun altro vocifera che lo abbia abbandonato sulla sedia.... Lui la racconta come il re leone che mostra il figlio a tutti gli animali.

Insomma parliamo chiaro Allevi mi sembra un fenomeno costruito a tavolino! Le sue frasi le interviste sembrano una grande strategia per dare l'idea del genio, timido. Un pò un versione alla Rainman, troppo vicina allo stereotipo del pianista che piace tanto. Vedetevi l'intervista da Fazio o da Victoria su mtv, provate a farlo criticamente, non credete senza soffermarvi a pensare alla storia di lui che ripassa le 36000 note (è una sua stima) a mente mentre nuota, o che compone una canzone mentre lo portano su un'ambulanza in ospedale dopo un attacco di panico. Poi a volte scade nel ridicolo vero:

"Si la torta al cioccolato prima di ogni concerto è necessaria.. capisco un sacco di cose del popolo che mi ospita dalla torta al cioccolato... in america me l'anno portata gigante, in cina piccola e molto raffinata (una gheisha??) e in Austria la Sacher ovviamente, quella vera, quella che si intoppa" ...si! che tenerezza fa una critica da bimbo ad una cosa famosa in tutto il mondo, come si vede che è spontaneo... appena dopo aver sparato una serie di stereotipi che poteva elencarvi mia nonna senza torta al cioccolato! Ma immagginatelo con i capelli in aria (tipici dei geni) e la felpa corta (A l'enfant prodige più vecchio della storia!) mentre dice che compone una musica su ogni nome di persona che incontra.. si si che cosa complicata devi conoscere benissimo una persona per fare una cosa del genere, una specie di cuoco di sushi che deve fare i bocconi a seconda del gusto del cliente, e invece no non è così difficile a sua detta ha associato una nota ad un numero e così ad una lettera (Genio! Potevi associare una nota ad una lettera che ti serve il numero?) così da definire matematicamente (ah scusa ecco il motivo del numero che ragazzo poliedrico, anche la matematica, un genio...) la melodia da associare ad ognio persona... Lo ha detto lo giuro!

Si vanta di tutto quello che fà, tutto! Come si fà ad amarlo, sembra quell'amico che qualsiasi cosa la fa meglio di tutti. Il problema della musica come di tutte le altre arti in italia stà proprio nel fatto che per uscire fuori il giovane talento deve... deve...

Visto che gli piace vantarsi tanto del suo attacco di panico ricordiamogli cosè:

Citiamo va':

"Alcune teorie attribuiscono il disturbo alla scarsa autonomia dell'Io e quindi, in un certo senso, alla sua debolezza. La dipendenza dell'Io farebbe sì che l'individuo soggetto agli attacchi abbia un' "Intenzionalità" (Husserl) praticamente assente che lo costringerebbe a dipendere dagli altri. Quando questo si rivela troppo distante o addirittura in opposizione al proprio "Desiderio" profondo e autentico, si scatena la crisi. "


uhm....


Va beh la musica lo andrà a trovare... o verrà da me per farmela pagare.... bah....


"Gli Armati della Spada. Una brigata cenciosa di reduci, quasi tutti fuoriusciti da Münster, i superstiti che si incolonnavano dietro l'ultimo cavaliere dell'Apocalisse rimasto in piedi. Il nostro tempo era finito, come aveva detto Jan Matthys. Potevamo soltanto credere che il mistero dell'iniquità si fosse disteso sulla terra, una testa dopo l'altra, un fratello dopo l'altro, per condurci infine a quella furia cieca. Non restava che votarsi alla morte del mondo e giurare fedeltà alla sua deflagrazione. Saremmo finiti cosí, con la spada in mano e le pezze al culo, ubriachi impavidi e grandiosi, finché c'era fiato per combattere. Non ci aspettavamo piú niente, eravamo già oltre l'Apocalisse, lontani da tutto, puri assassini. L'innocenza non poteva piú esistere, ai nostri occhi si trasformava in codardia, dannazione. Cosí sputavamo i brandelli delle nostre vite in faccia a chi rimaneva.-"


"Q" di Luther Blissett,
Einaudi Tascabili,
Stile libero, n. 597,
Giulio Einaudi editore S.p.A.,
Torino, 1999